Come la penso su Fatture in Cloud e sul suo video promozionale

Qualche settimana fa è stato pubblicato un video promozionale di QUESTO software on-line per poter gestire la contabilità (e non solo) di un qualunque professionista. Fin qui nulla di sconvolgente, anzi, come ogni azienda che si rispetti cerca di portare nuova linfa vitale al proprio business, cercando di presentare al meglio il proprio prodotto.
Veniamo al prodotto: si tratta di un software on-line dal costo annuale contenuto, che ti permette di gestire in maniera pratica e veloce una discreta quantità di informazioni di tipo contabile, come preventivi fatture note d’accredito, pagamenti etc. Permette inoltre di poter far accedere al proprio profilo anche il proprio commercialista, evitando così di dover trasmettere gigabyte di fatture via email. Insomma, uno strumento molto flessibile e pratico per un professionista.
Ritorniamo al punto iniziale: il video. Ebbene sì, l’azienda bergamasca ha prodotto un video di circa 2 minuti in cui si vede un giovane professionista, abbastanza nerd a dire la verità, venire a conoscenza di un nuovo mondo: il favoloso mondo della libera professione. Il giovane nerd viene attratto da una procace giovane donna, la quale indossa una t-shirt con su scritto “Partita IVA”. Questa donna seduce il nostro nerd facendole vedere inizialmente il favoloso mondo della indipendenza e dei freelance in genere, numerosi guadagni, flessibilità di orari etc… poi inizia il periodo in cui invece si passa a dover fare i conti con un socio in più: le tasse! E qui la donna incarna invece i panni di colei che si trattiene una parte di ogni tuo compenso, costringendo il nostro nerd a mettere da parte i suoi sogni di gloria. La storia abbastanza veritiera di ogni freelance alle prime armi.
Il punto nevralgico della questione non è nella trama o nel tipo di distribuzione che è stata architettata, che ha oltrepassato il milione di visualizzazioni, ma bensì le lamentele che ha provocato da parte del mondo femminile, che richiede a gran voce una versione “al femminile” invertendo le parti, ovvero della giovane nerd che deve fare i conti con l’orco che trattiene parte dei suoi guadagni. Proprio per questo la protagonista femminile ha scelto di passare alla concorrenza di Fattura24…
In tutto questo tram tram bisogna capire chi ne ha giovato:
- Fatture In Cloud che ha avuto una visibilità molto alta
- La protagonista femminile Alessandra Farabegoli, che è diventata testimonial di due servizi.
- Fattura24 che ha un nuovo cliente che influenzerà un determinato target di potenziale clientela
Chi non ne ha beneficiato:
- Fatture In Cloud che non ha pubblicato una versione “al femminile”
Purtroppo bisogna sempre avere bene in mente che il pubblico che si ha di fronte proviene da 20/30 anni di ammaestramento televisivo, con i vari programmi trash come Drive In, Buona Domenica e Non è la Rai. Ieri al massimo potevano cambiare canale, oggi hanno anche una tastiera con la quale dire la propria e inlfuenzare il prossimo con commenti inopportuni.
“Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”
Oscar Wild
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